Preside Cecilia Cariello

novità, idee, criticità e progetti: che cosa ci attende per questo nuovo anno scolastico 2024-2025

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da Elisa Favilli

Docente

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Preside Cecilia Cariello, a pochi giorni dal suono della campanella di inizio anno scolastico, quali novità attendono i suoi alunni?

La prima novità riguarda la semplificazione dell’orario. Tutte le scuole hanno adottato la settimana corta e l’orario finalmente garantisce un’ottimizzazione delle attività didattiche, minori criticità per il personale ATA, per il corpo docente, per le famiglie ed i trasporti. Continua la mobilità Erasmus + per i nostri alunni e i nostri professori in collaborazione con I.C. “Guerrazzi”. Proseguono gli interventi di riqualificazione, grazie al PNRR, dei nostri plessi per la realizzazione di laboratori STEM, aule tematiche dedicate ad Arte, Musica e Italiano. Investiremo sulla primaria per lo studio della lingua straniera e l’incremento di fondi per garantire la certificazione della stessa per i ragazzi della scuola secondaria. A brevissimo realizzeremo una serie di corsi per sostenere i nostri professori nella transazione digitale. Mentre attendiamo la conclusione dei lavori della realizzazione della scuola innovativa dell’infanzia Arcobaleno a Palazzi, continua la collaborazione di questa con la scuola Aquilone di Marina, con tutto il ventaglio di offerta che le due realtà stanno offrendo sia con le uscite sul territorio, sia con una programmazione didattica pedagogicamente innovativa, si veda la mostra realizzata a giugno alla villa Guerrazzi. Proseguiremo nel nostro percorso See learning, punteremo ancora sulle eccellenze partecipando ai Giochi Matematici promossi dall’Università Bocconi, come esalteremo il nostro Indirizzo Musicale che quest’anno, oltre a partecipare ai concorsi di settore, insieme ai ragazzi provenienti dalla Bretagna vedrà la realizzazione di un concerto con un’orchestra di 100 elementi. Tutto senza dimenticare di sostenere le criticità e rafforzare i bisogni di tutti i ragazzi nei diversi ordini e gradi.

Da 2 anni nei comuni di Cecina e Bibbona sono nati 2 Istituti Comprensivi. Che cosa è cambiato dalla vecchia realtà socio-didattica e la realtà attuale?

La verticalizzazione ha migliorato la relazione tra i diversi gap evolutivi che un alunno attraversa nel suo curriculum scolastico. Il comprensivo ha garantito una comunicazione attiva e uno scambio importante di relazione tra infanzia, primaria e secondaria che prima non esisteva. Anche se il cammino è ancora lungo, diciamo che questi due anni stanno dimostrando che la scelta è stata vincente.

Molto spesso ci lamentiamo che le scuole in Italia sono vecchie e fatiscenti. Grazie al PNRR l’Istituto da lei diretto ha aderito al progetto “aule tematiche”. Di cosa si tratta?

Sono aule dedicate alle singole discipline. Alla scuola secondaria “Cielo D’Alcamo” di Bibbona la scuola e l’amministrazione hanno investito su questo progetto e qui sta funzionando a pieno regime. La finalità è adattare l’aula alla disciplina che qui viene spiegata e messa in pratica attraverso attività laboratoriali. I ragazzi si spostano in funzione dell’orario. Questo tipo di didattica è più dinamica e ovviamente più affascinante per i ragazzi.

È di pochi giorni fa la notizia che l’amministrazione di Cecina vuole destinare fondi per riqualificare il plesso “Leonardo da Vinci” di San Pietro in Palazzi. Sinceramente, cosa manca a questa scuola per essere “innovativa”?

La scuola è stata realizzata negli anni’70, non nego che avrebbe bisogno di importanti interventi di riqualificazione. Ma devo ammettere che ha un forte potenziale per creare laboratori: in questi giorni stiamo valutando con i docenti di creare due aule da destinare ai laboratori per Geografia e per Italiano. Per essere innovativa, basterebbe che fosse meno decentrata, mi spiego meglio. La scuola è penalizzata per la sua dislocazione rispetto al centro urbano. Molto spesso è difficile aderire ai progetti e alle attività promosse dal Comune, Biblioteca e cinema perché i nostri ragazzi devono percorrere come minimo 40 minuti a piedi senza considerare il disagio per chi ha difficoltà motorie. Necessita una maggiore collaborazione con il Comune e chi promuove i progetti per abbattere questo limite.

Territorio e scuola. Quanto è importante il territorio nella programmazione didattica?

Noi realizziamo tantissimi progetti dove il territorio è attore co-protagonista. È un fattore essenziale della nostra didattica sia per garantire ai ragazzi di conoscere la realtà dove vivono, sia per ampliare la dimensione della scuola verso la realtà del mondo. Collaboriamo con ASL, Regione Toscana, Forze dell’Ordine, ANPI, Le Stanze del Sè, ARPAT; Associazioni che trattano temi delicati come la violenza, la parità di genere, la tutela dell’ambiente, associazioni sportive che ci supportano in tutto il ventaglio di azioni positive con cui si struttura la consapevolezza del sé. Non ultimo il Teatro e le scuole di teatro. Tutti partner fondamentali che rendono unica la nostra realtà scolastica dall’infanzia fino alla scuola secondaria.

Che cosa vuol dire alle famiglie e ai suoi collaboratori per questo nuovo anno scolastico?

Auguro a tutti che sia un anno pieno di occasioni di crescita per gli alunni e per i docenti per sentirsi parte di una comunità, realtà che si comincia a costruire sin da piccoli, con uno sguardo rivolto sempre verso l’Europa.

Elisa Favilli